Durante uno degli kite-camp, organizzati dalla nostra Scuola Kitesurf PKR, nella Laguna dello Stagnone abbiamo avuto il piacere di incontrare Roberto Paiano, fisioterapista e kiter che stava portando avanti uno studio, per noi kiter, molto interessante.
Lo studio era rivolto a confermare o no la correlazione tra l’utilizzo dei “BootsI boots sono dei veri e propri scarponi, adatti all'uso in acqua, che si attaccano alla tavola twin-tip. Sono usati nella maggior parte dei casi dagli atleti del kitesurf freestyle...” nella pratica del kitesurf e dolori localizzati nella parte anteriore del ginocchio.
Roberto è stato spinto in questa ricerca in quanto alcuni kiters
Senza spingerci in discorsi troppo tecnici non di nostra competenza vi riportiamo per intero l’Abstract che gentilmente ci ha inviato Roberto Paiano.
Dolore anteriore di ginocchio ed utilizzo dei boots nella pratica del kitesurf: reale correlazione o chiacchiere da spiaggia?
Introduzione:
Esistono diversi studi che mettono in relazione una limitazione del ROM di caviglia con il dolore anteriore di ginocchio negli atleti in varie discipline sportive. Nell’ambito della pratica del kitesurf la letteratura registra che l’arto inferiore risulta il distretto maggiormente esposto a lesioni traumatiche (caviglia e ginocchio principalmente), ma anche che l’alto livello di vibrazioni è tale da generare lesioni da overuse; pare inoltre che siano proprio gli atterraggi orizzontali i primi imputati nello sviluppo della tendinopatia rotulea. Infine, numerosi atleti riportano esperienze di dolore e/o fastidio all’articolazione del ginocchio in relazione all’uso di stivali da tavola, i cosiddetti “boots”.
Scopo:
Lo scopo di questo studio osservazionale è quello di andare a stabilire se esiste una maggiore probabilità di sviluppare dolore anteriore di ginocchio da sovraccarico per gli utilizzatori abituali di boots nella pratica del kitesurf.
Materiali e Metodi:
Al fine di indagare l’esistenza di tale probabilità è stato scelto un disegno caso-controllo. Il campione dei partecipanti è stato raccolto sul territorio nazionale senza distinzione di razza, sesso e disciplina di kitesurf praticata, con età compresa fra i 20 ed i 50 anni. Ad ogni partecipante sono stati somministrati test legamentosi e meniscali ad alta specificità e sensibilità al fine di escludere coloro i quali non fossero dotati di integrità della struttura anatomica; i soggetti hanno inoltre compilato un questionario atto a raccogliere informazioni circa attrezzature utilizzate, anni di pratica e durata degli allenamenti; infine tutti i partecipanti hanno compilato il questionario sulla qualità della vita SF36 per una migliore standardizzazione dei risultati.
Il campione è stato poi diviso in due gruppi: il caso, costituito da persone con dolore anteriore di ginocchio, ed il controllo, rappresentato da persone asintomatiche. Ognuno dei due gruppi è stato ulteriormente suddiviso in esposti, utilizzatori di boots, e non esposti, utilizzatori di altre attrezzature.
Tale studio presuppone l’analisi dei dati andando a confrontare due controlli per ogni caso grazie alla metodica dell’appaiamento, avendo cura di selezionare soggetti con caratteristiche simili come età, ore di pratica sportiva ed anni di esperienza, calcolando infine l’odds ratio per valutare l’esistenza della supposta probabilità.
Risultati:
Nell’ambito del campione raccolto (n=31), 3 soggetti (10%) sono stati scartati essendo risultati positivi ai test per l’integrità strutturale, 13 soggetti (42%) sono risultati completamente asintomatici, 7 soggetti (26%) hanno riferito una sintomatologia non riconducibile alla pratica del kitesurf, mentre 8 soggetti (22%) hanno riportato dolore di origine traumatica sia con l’uso dei boots (una persona) che con altre attrezzature (sette persone). Solamente 2 soggetti, peraltro non esposti, hanno riferito di avvertire dolore anteriore di ginocchio conseguente a molte ore di pratica consecutive ed in condizioni di navigazione difficili (come in presenza di vento incostante e di moto ondoso irregolare). Dunque, dal momento che nessun soggetto tra gli utilizzatori di boots ha riferito dolore imputabile a sovraccarico, non è stato necessario procedere al calcolo della probabilità.
Conclusioni:
Sulla base di questi dati preliminari, si è propensi a concludere che il dolore anteriore di ginocchio da sovraccarico non sia correlabile all’utilizzo dei boots nella pratica del kitesurf.
Inoltre, considerando che il numero degli eventi traumatici rinvenuto tra gli esposti risulta minore rispetto a quello trovato tra i non esposti, è plausibile che i boots possano addirittura risultare “protettivi” in relazione alla migliore stabilità che conferiscono all’articolazione della caviglia; d’altra parte, bisogna considerare che gli utilizzatori dei boots sono anche gli atleti di più alto livello, rispetto ai quali la letteratura scientifica registra minori tassi di infortunio.
In conclusione, a partire da questo primo ed unico studio riguardo la problematica esposta, si rende auspicabile un ulteriore approfondimento attraverso l’elaborazione di progetti di studio più specifici e tramite raccolta dati su campioni a più elevata numerosità.
La presentazione di questo lavoro avverrà il 28 Maggio al Policlinico le Scotte a siena presso l’aula magna e sono tutti invitati a partecipare.
Ottimo lavoro di Roberto Paiano del quale riferiamo alcune notizie biografiche riferiteci direttamente da lui:
“Sono Roberto Paiano vengo da Policoro (Matera) ho 29 anni.


Sono fisioterapista dal 2009. Amo gli aquiloni (non solo da trazione ma anche quelli acrobatici, ho cucito diversi “stunt kite”).
Il mio primo approccio con il Kitesurf è stato nel 2011, quando ne ho visto uno per la prima volta ed ho pensato che avrei dovuto necessariamente imparare!
Purtroppo nel mio home spot
Nonostante ciò nell’estate 2014 ho preso il brevetto IKO ed ho fatto una stagione come istruttore conseguendo il secondo livello.
Lo stesso anno ad ottobre mi sono iscritto al Master in Fisioterapia applicata allo sport c/o l’università di Siena in modo tale da specializzarmi in questa direzione per fare in modo che la mia passione e professione collimassero.
Per il mio lavoro di tesi ho appunto pensato ad uno studio sul kitesurf visto che ancora la letteratura scientifica a riguardo non è così ricca.
Voglio cercare di dare anche io il mio contributo a questa meravigliosa disciplina nella quale credo fortemente.”
Lo scorso luglio ho preso parte, in qualità di fisioterapista, al mondiale Formula Kite ed Hydrofoil tenutosi all’Hang Loose Beach di Gizzeria.
Spero di poter ritornare anche quest’anno in modo da seguire da vicino gli atleti e raccogliere tanti altri utili e preziosissimi dati.